Smart working: quando l’utilità si sposa con l’innovazione

Smart working: quando l’utilità si sposa con l’innovazione

Tempo di lettura: 2 min
Smart working: quando l’utilità si sposa con l’innovazione

Flessibilità, autonomia e responsabilizzazione. Ecco le tre parole chiave che identificano lo smart working.
Una filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità ed autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Che cos’è lo smart working?

Lo smart working è possibile sia nel settore privato che in quello pubblico, non è una nuova tipologia di contratto ma una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato da svolgere secondo le direttive del datore di lavoro e delle figure gerarchicamente sovraordinate.

Lo smart worker ha gli stessi diritti degli altri lavoratori, sia come tutela della malattia e degli infortuni, sia come remunerazione (cioè deve essere la stessa dei lavoratori "da ufficio" che svolgono le stesse mansioni).
Con lo smart working si può lavorare da casa, ma è anche possibile che il contratto richieda la presenza in ufficio per qualche giorno alla settimana e limiti la flessibilità di orario. Tutto dipende da come lo specifico contratto regola il rapporto di lavoro.

Con il lavoro da remoto migliora l’operatività, valutata su obiettivi e risultati, e soprattutto migliora la qualità della vita del lavoratore.
La flessibilità di ore e luogo aprono la strada a nuove possibilità di conciliazione vita-lavoro e permettono di coniugare il lavoro subordinato con il desiderio di indipendenza da una sede fissa e, spingendoci ancora oltre, con stili di vita mobili.

Smart working: pregi, difetti e diritto alla disconnessione

I vantaggi dello smart working possono essere elencati così:

  • riduzione dei costi aziendali per gli spazi da adibire a ufficio
  • riduzione dei tempi di trasferimento da casa a ufficio
  • migliore bilanciamento tra i tempi di vita e i tempi di lavoro
  • crescita della produttività
  • riduzione dell'assenteismo
  • aumento della motivazione al lavoro e della soddisfazione lavorativa
  • diminuzione dell'inquinamento atmosferico.

Tra gli svantaggi, invece, possono esserci l’isolamento dalle relazioni lavorative e la connessione continua alla rete.
Per quanto riguarda il primo punto è importante puntare sulle cosiddette “soft skill digitali”, e cioè sulle capacità di relazionarsi e lavorare in team utilizzando le modalità di relazione online.
Per quanto riguarda l’iper connessione, invece, la legge ha previsto il diritto di disconnessione: un elemento che limita la discrezionalità nell'uso del tempo tipica dello smart working, ma in questo caso a protezione del lavoratore.

Lo smart working ha molti vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende: dinamismo, innovazione, flessibilità, riduzione dei costi sono solo alcuni di questi e portano ad una maggiore produttività. Il lavoro da remoto non è realizzabile per tutte le professioni ma, dove possibile, sarebbe auspicabile la sua attivazione.

Se vuoi saperne di più sull'argomento, non perderti l'articolo di lunedì prossimo: Smart working: gestire le nuove modalità lavorative.

Nel frattempo, approfondisci il tema Lavoro e Retribuzioni e scarica il documento "Gestire le retribuzioni ai tempi dello smart working".
Potrai leggere il confronto delle attività da svolgere per gestire le paghe senza e con l'utilizzo strutturato della tecnologia e dei software.

Scritto da Redazione
Creato il: 27 Luglio
Tema: smart working
Categoria: lavoro e paghe
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